Tuesday, April 15, 2008

berluscofili, berlusconidi e berluscogeni

Che siamo un popolo di imbecilli non c'è dubbio, non c'è mai stato e mai ci sarà. Però ci sono tanti modi di essere imbecilli: si può non pensare di esserlo, o pensare di non esserlo, per esempio, e la differenza non è affatto sottile.

Ma soprattutto ci sono tre specie di imbecilli italiani: i berluscofili, i berlusconidi e i berluscogeni. Tutti votano Berlusconi, e sommati fanno il 99,9% degli italiani. Certo, alcuni tecnicamente non lo votano, nel senso che la crocetta il giorno delle elezioni la mettono altrove, ma non cambia niente. Lo votano lo stesso, tutti i giorni, con costanza e metodo.

Cominciamo dai berluscofili. Sono quelli che amano Berlusconi, e dunque lo votano anche con la crocetta, sebbene in genere, a domanda specifica, facciano i vaghi e non lo ammettano, perchè un senso recondito e incolto di pudore ce l'hanno, da qualche parte del loro unico e depresso neurone. I berluscofili sono persone che "non pensano di essere imbecilli", nel senso che proprio non lo sanno. Vivono in un loro mondo semi-analfabeta che li nutre di prodotti, mediatici e non, del Berlusconismo: ammirano Berlusconi perchè non sono come lui, ma lo vorrebbero tanto. Per loro Berlusconi è carismatico, simpatico, capiscono le sue battute, solidarizzano con le sue manie di persecuzione, sono in sintonia con la sua volgarità.

Ci sono poi i Berlusconidi. Anch'essi amano Berlusconi, e quasi tutti gli assegnano la fatidica crocetta. Vanno piuttosto fieri della loro stima al mafioso piduista: sono quelli che all'inizio di quest'incubo, 14 anni fa, dissero "finalmente un imprenditore alla guida del paese". Amano Berlusconi perché sono come lui: furbi, mercanti NEL tempio, evasori fiscali, disonesti, sleali e volgari. Sono imbecilli e "pensano di non esserlo", nel senso che credono attivamente di essere in gamba. Si nutrono anch'essi dei prodotti del berlusconismo, ma in più contribuiscono alla loro ideazione, finalizzazione e soprattutto vendita.

Infine ci siamo noi altri, i Berluscogeni. Quelli che pensano di non aver votato Berlusconi, quando invece tutto quello che hanno fatto è stato mettere la crocetta altrove. Per i restanti giorni dell'anno, invece, i Berluscogeni non solo hanno votato il mafioso piduista, ma hanno diligentemente contribuito alla creazione di Berluscofili e Berlusconidi, spesso diventandolo essi stessi. Mi ci metto anch'io, ma - e lo voglio dire chiaro e tondo - mi sento molto meno colpevole della stragrande maggioranza delle persone che conosco (le eccezioni sanno già di esserlo, quindi è inutile nominarle).

Chi sono i Berluscogeni ve lo spiego con il mio personale omaggio a un'eccezione, Giorgio Gaber. Uno dello 0.01%. Il titolo è "Qualcuno è Berluscogeno":

Qualcuno è Berluscogeno perché crede che tutto quello che deve fare per sconfiggere Berlusconi è non votarlo alle elezioni.

Qualcuno è Berluscogeno perché invece di essere operativo, si parla addosso. Parla, chiacchiera, polemizza, argomenta, ciarla, ipotizza. Quanto siamo bravi a parlare. Fatti zero, ma quante belle parole. E questo blog ne è un esempio.

Qualcuno è Berluscogeno perché si fa rincoglionire dal calcio. Io per primo. La prima azione del nuovo governo Berlusconi sapete quale sarà? Comprare Ronaldinho. Coi nostri soldi. Mortacci sua, fosse almeno presidente della Juve.

Qualcuno, tutti noi, siamo Berluscogeni perché siamo tutti, tutti, malati di egocentrismo e narcisismo.

Qualcuno è Berluscogeno perché fa il provinciale cronico, e tutte le sante volte che vado in Italia mi fa le solite domande da paesano: ma fa freddo lì? Ma è vero che ci sono 6 mesi di giorno e 6 mesi di notte? Che palle!I provinciali sono il miglior pubblico dei leader populisti. O non lo sapevamo?Ce lo vogliamo fare un embrione di viaggio all'estero, andare a vedercele le cose, de-esoticizzarci. Così giacché ci siemo ci facciamo un'idea di quanto siamo ridicolizzati all'estero per aver votato Berlusconi.

Qualcuno è Berluscogeno perché, sempre con la scusa del provincialismo, giustifica il suo italico lassismo con la frase "eh... ma lì è tutta un'altra mentalità". E chi cavolo ce la deve cambiare questa mentalità? Una delegazione di finlandesi svedesi e norvegesi? Sveglia!!!

Qualcuno è Berluscogeno perché è fermo al Medio Evo. Pensa che la resistenza consista nel rimpiangere il passato e le tradizioni. Si è trasformato nella peggior specie di conservatore-reazionario. Non capisce niente di quello che sta succedendo oggi: fa il fighetto con lo slow-food e l'alternativo con la pizzica tarantata, e il progresso lo sta lasciando nelle mani dei fascisti. Complimenti!

Qualcuno è Berluscogeno perché la massima espressione della nuova generazione è indossare i pantaloni a mezzo culo. Ragazzi e ragazze, siete pie-to-si. Non leggete, non guardate, non capite. Tutto il vostro mondo è fatto di sms, feste che cominciano all'una di notte, ignoranza orgogliosa, disimpegno ostentato, canne e alcool. E nuovi amici. Sempre nuovi, tutto nuovo. siti, comunità, chat: tutto organizzato per non frequentare la stessa persona per più di 5 minuti, di fatto non siete capaci di mettere a fuoco una qualunque cosa per più di 5 minuti. Sapete quando si è giustificati ad essere così? A due anni! E' allora che le capacità attentive non ti consentono di concentrarti più di tanto. E due anni è la vostra età mentale. Pie-to-si!

Qualcuno è Berluscogeno perché non rispetta la privacy, è pettegolo, guardone, e la sua vita si riduce a farsi i fatti altrui. La De Filippi siamo noi, il Grande Fratello è fratello nostro!

Qualcuno è Berluscogeno perché dice "arrivo fra 5 minuti" e arriva dopo un'ora, o perché dice "ti faccio sapere" e poi scompare. E qualcun altro è Berluscogeno in questo preciso momento se pensa che sto esagerando. La verità è che se non siamo capaci di essere coerenti con quello che diciamo per faccende così insignificanti, figuriamoci per le faccende importanti. I nostri "arrivo tra 5 minuti" e "ti faccio sapere" sono il nostro allenamento quotidiano alla disonestà.

Qualcuno è Berluscogeno perché, sempre con il suo proverbiale provincialismo, si sorprende nell'apprendere che in Finlandia certe strutture pubbliche non sono predisposte contro furti e truffe, e la prima fottuta cosa che dice non è "che bello!", ma "scusa, ma allora uno può rubare quanto vuole, qui". Siamo Berlusconidi dentro!!!

Qualcuno è Berluscogeno perché ha trasformato la sua anti-cultura in cult. Le tette della Fenech, le parolacce di Lino Banfi e le scoregge di Alvaro Vitali: un tempo erano piccole debolezze che ciascuno si teneva per sè. Ora ci facciamo le "retrospettive". Qui fanno le retrospettive su Bergman, Godard e Kazan. Lì le facciamo su Bombolo. E se non ci sono le retrospettive, pazienza: ci sono sempre i fratelli Vanzina con le tette della Silvstedt, le parolacce di Christian De Sica e le scoregge di Massimo Boldi.

Qualcuno è Berluscogeno perché legge Maxim e Berluscogena perché legge Cosmopolitan.

Qualcuno è Berluscogeno perché adesso è riuscito anche a far sparire pacifisti ed ecologisti dal parlamento.

Berlusconi non è un uomo, è uno stile di vita, un modo di essere. E quel modo di essere ce lo abbiamo ben bene radicato nei nostri geni. Crocetta o meno.

Via così, allora: altri 5 anni di sistematica distruzione delle istituzioni, della cultura, della natura e dell'economia. Voi a guardare e io a guardarvi da quassù. Tutti insieme a parlare e parlarci addosso.

E la rivoluzione? Fra 5 minuti. Ti faccio sapere. Guarda: ti chiamo io tra massimo mezz'ora.

18 comments:

Anonymous said...

Porca miseria se c'hai ragione!
Paura...paura...paura...

Anonymous said...

Grazie di questo post. Dobbiamo socializzare anche la rabbia.

Se ammettessi anch'io di essere "berluscogeno" (splendida parola), questa confessione finirebbe comunque nella categoria "modi di agire berluscogeni"?

Scherzi a parte: beato the che stai in Finlandia! Non per altro, ma qui in questi giorni c'è un'aria di dismissione. TOTALE.

Ti abbraccio.

Anonymous said...

ne parlavo oggi a pranzo a madrid con miei colleghi di quanto vorrei che tutti coloro che hanno votato berlusconi facessero un giretto all'estero per essere anche loro presi per il culo da chiunque,spagnolo,tedesco,finlandese o di dovunque sia!gli ultimi due anni li ho passati a vergognarmene!qui non si tratta di destra o sinistra,gli italiani all'estero si vergognano!!!!

silvia

Patrizia Calefato said...

Un saluto depresso e complimenti per il post, ma lasciatelo dire anche da me berluscogenicamente, come da poor leno: biat' a te k stae ddossus',
Patrizia
p.s. ma è vero che lì ci sono 6 mesi di giorno e 6 mesi di notte? :)

Anonymous said...

Hello. This post is likeable, and your blog is very interesting, congratulations :-). I will add in my blogroll =). If possible gives a last there on my blog, it is about the Wireless, I hope you enjoy. The address is http://wireless-brasil.blogspot.com. A hug.

:Dario said...

Grazie a voi per i vostri commenti. Il post e' stato scritto di getto dopo la notte in bianco trascorsa quasi a piangere subito dopo le elezioni. Eravamo la nazione con la sinistra piu' forte dell'intera Europa occidentale, ora siamo la nazione con la sinistra piu' debole. E non e' nemmeno la cosa che mi spaventa di piu'. Un 'buon' governo di destra non sarebbe stato una tragedia. Una destra politica, istituzionale, colta e pacata non mi fa paura.
Mi spaventano Berlusconi e Bossi, il loro essere sub-partes, al di sotto delle parti: il primo perche' troppo impegnato a pensare ai suoi personali interessi, e il secondo perche' e' proprio "sotto", nel senso di genitale (psicoanaliticamente parlando, o forse no).
Il risultato e' un potere volgare, maschilista, ignorante, anti-culturale ed arrogante.
Per dirla con Irene: paura, paura, paura...

Anonymous said...

Dario, che post intelligente! Complimenti. Un saluto dal Canada, dove soffriamo allo stesso modo, anche se siamo fisicamente piu' lontani... Gli articoli sui giornali che sono usciti ci hanno fatto gia' vergognare negli anni passati. Io ricaccio fuori la maglietta con la scritta in dieci lingue Io non ho votato Berlusconi...

:Dario said...

Bravo! Ottima idea! Infatti dovrei farmela anch'io quella maglietta: utilissima quando vado a qualche conferenza internazionale, dove il rischio che i miei colleghi esercitino dei pregiudizi culturali (o forse antropologici, a questo punto) è sempre in agguato.

Anonymous said...

Scrivi stupendamente Dario, ma è minor cosa in confronto alla qualità delle cose che dici. Come Dani, anch'io ti leggo dal Canada, e anch'io soffro con te. Che l'Italia si possa un giorno sprovincializzare? Ci credi solo se in questi ultimi 30 anni non hai vissuto sul pianeta Terra.

Anonymous said...

Un post tristemente pieno di verità, almeno per noi che viviamo in Italia. Complimenti!

tomb said...

Triste e nuda realtà. Noi dal nostro piccolo, stiamo cercando di ripartire dal basso, come dice Beppe Grillo, speriamo bene.

Anonymous said...

Se, come scrivi giustamente, bisogna considerare Berlusconi "uno stile di vita, un modo d'essere", allora dovremmo chiederci non solo in che modo sottrarci alle tecniche di soggettivazione berluscogene (non solo mediatiche) ma anche come mettere "in comune" le esperienze di sottrazione riuscite. Anche lasciare il paese è un modo per sottrarsi, e poi? Una risposta parziale a quest'ultimo interrogativo è quella formulata
da Wu Ming in "Liberarsi dalla mentalità del ghetto", all'indirizzo http://www.wumingfoundation.com/
italiano/Giap/giap20_VIIIa.htm
A' plus

:Dario said...

Grazie Fran per il tuo commento.

Ho scelto di lasciare l'Italia perche' non c'erano le condizioni professionali e umane per fare cio' che desideravo.

Non essendo un martire, ho pensato che partire fosse un'opzione migliore rispetto a restare e lottare contro i mulini a vento (come avevo fatto fino all'ultimo, attraverso le quattro associazioni di cui ero membro attivo - la Lega Antivivisezione, la LegAmbiente, il Servizio Civile Internazionale, e la Sinistra Giovanile).

Detto questo, perdonami l'orgoglio e, forse, la vanita', ma:

1) La motivazione principale per cui Giorgio Napolitano mi ha fatto cavaliere un anno e mezzo fa, risiede (parole loro) nel contributo che avrei dato allo sviuppo della cultura e ricerca italiane.

2) La battaglia per un'Italia migliore si svolge su tanti territori, non solo quelli patri. Contribuire a creare un'immagine migliore degli italiani nel mondo, come di gente onesta, che lavora, e che non fa solo casino e' anche quella, so che siamo d'accordo, una battaglia importante. E, credimi, non e' affatto facile, visto l'imbrazzante sforzo che tanti italiani fanno per calzare a pennello negli stereotipi che vengono loro attribuiti. In piu' di un caso mi sono sentito dire - con la chiara intenzione di farmi un complimento - "ma lo sai che non sembri per niente italiano?"

Poi, e' chiaro, si potrebbe sempre fare di piu' e meglio.
Grazie per i vostri messaggi, e scusate se in questo post ci sono apostrofi al posto degli accenti.

Anonymous said...

Ma scusate eh?
Quando in Iran è stato riconfermato il nanerottolo nazista ho assistito a uno scambio tra una signora bolognese e una profuga iraniana. La bolognese concludeva: non possiamo dirvi nulla, noi che abbiamo votato Berlusconi!
Vi prendono per il culo? E forse che non lo fanno anche per il calcio? Quando perde la nazionale, mettetevi una maglietta con sopra scritto Io tifo Kazakistan, magari con la faccia di Borat sullo sfondo!
Dite apertamente le vostre opinioni, dissociatevi dalla maggioranza dell'elettorato, com'è giusto. Ma se qualcuno si fa beffe dell'Italia, ricordate loro che se noi oggi possiamo votare - votare chi cavolo ci pare e piace senza rendere conto a nessuno! - è perché prima con il Risorgimento e poi con la Resistenza, questo diritto ce lo siamo conquistato.
Ai Francesi ricordate che se non fosse stato per gli Americani, loro adesso parlerebbero tedesco e i Marocchini non sarebbero bastati per salvarli. Perché voi sapete quanti soldati francesi ci vogliono per liberare Parigi, vero? Non lo sapete? Pazienza, non lo sa nessuno, non è mai successo!
Agli Inglesi ricordate che sono troppo fortunati: la Magna Charta l'hanno avuta oltre 4 secoli fa ed è l'ultima volta che hanno dovuto lottare per i propri diritti. Che ne sanno loro della nostra stanchezza?
Ai Canadesi fate presente che noi, sulle nostre banconote, non abbiamo l'effige di un monarca straniero e spiegate loro che potranno esprimere un giudizio su un'altra nazione solo dopo che avranno smesso di uccidere a bastonate i cuccioli di foca. Se proprio vogliono fare a botte con qualcuno ad armi pari, mandateli a me! Se no che si calmino ingurgitando sciroppo d'acero.
Insomma... abbiamo votato Berlusconi, pessima idea sicuramente! Ma nessuno ha il diritto di irriderci - semmai di criticarci schiettamente, da pari a pari, ricordando anche i limiti e i difetti della loro di nazione.
Se qualcuno si permette di irridervi, non vi nascondete, ma ditevi orgogliosi di essere italiani e orgogliosi delle vostre opinioni. Così forse mostrerete loro che esistono Italiani che amano l'Italia e per i quali l'Italia sarebbe diversa.
Mauro

:Dario said...

Caro Mauro,

Sono d'accordo sul fatto di non nascondersi, e anche sull'armarsi di un certo qual orgoglio patrio, se l'oggetto a contendersi sono le conquiste della democrazia o la democrazia in se' come conquista.

Allo stesso tempo, credo che qui nessuno si stia nascondendo, e che le preoccupazioni per le sorti del proprio Paese debbano comunque emanciparsi da qualunque forma di paragone con chi, ufficialmente, sta (o stava: molti tuoi esempi si rifericono comunque a un passato remoto) peggio.

Purtroppo, il fatto che in Canada massacrino le foche (e sai bene quanto la cosa sia per me raccapricciante ed incivile), non rende il boccone-Berlusconi meno amaro. E questo perche' non imposterei il discorso su un asse che va dal meglio al peggio, quanto dal bene al male, con tanto di soglia a dividere le due categorie (per gradi, si intende).

Il fatto di aver votato Berlusconi per la terza (santo cielo, la terza) volta in meno di 15 anni, pone purtroppo l'Italia e gli italiani al di la' di questa soglia. Magari in prossimita' di essa (certo piu' prossima alla transizione di chi massacra le foche), ma pur sempre dalla parte delle cose che NON vanno bene.

Il mio intento era solo mostrare che questo ennesimo errore di interpretazione della democrazia lo abbiamo fatto un po' tutti, anche chi non l'ha votato.
E poco mi consola apprendere che i francesi non ce l'avrebbero mai fatta senza gli anglo-americani.

Dopo di che, stanne certo, saro' molto felice di sostenere ad alta voce che io Berlusconi non l'ho votato, e che tanti in Italia gli sono contro e possiedono una cultura democratica e una coscienza sociale di primissimo ordine.

Certo, sono sempre meno, ma tant'e'...

Anonymous said...

E se uno fosse favorevole a Berlusconi per motivi diversi? Se uno fosse stufo dell'ipocrisia e del "clericalismo" di una presunta sinistra?
E se, come me - questa volta non sono nemmeno andato a votare - facesse parte di una categoria
di lavoratori autonomi minuscoli, danneggiati dal precedente governo
(che si è ben guardato dal colpire i veri grandi - banche, assicurazioni, petrolieri, multinazionali); ad esempio perchè
un grande azionista paga la cedolare secca (12,50%) e io quasi il 60% tutto compreso e devo fare due o tre lavori per sopravvivere e pagare le dipendenti (3, di cui due straniere).
Ci sono molti come me che, pur appoggiando di fatto Berlusconi e company, non ce l'hanno con gli stranieri e si sentono sicuri con loro, praticano accoglienza e solidarietà,coltivano la tolleranza e la consapevolezza della complessità del mondo.
Che sono consapevoli che una piccola parte dell'umanità si appropria della quasi totalità delle risorse del mondo e lascia morire di fame il resto e sa che semmai le cose peggioreranno nel prossimo futuro.
Che spesso (come me) sono vegetariani per motivi etici e religiosi e animalisti; che sanno che produrre energia e carne con i cereali e i legumi è un ulteriore
passo verso la carestia globalizzata...
Il buon senso e la solidale compassione non è patrimonio della sola "sinistra" (anzi, credo che certi valori siano patrimonio dei singoli e non dei gruppi politico-sociali).
Inoltre ci sono quelli come me che detestano il calcio, il Grande Fratello e tutte le forme di degrado intellettuale generate non da Berlusconi, ma dai processi sociali storicamente determinati.
E si rammenti: il malgoverno, la ricerca del privilegio, l'arroganza del potere, sono fenomeni assolutamente trasversali.
Dai tempi di Hammurabi (e forse da prima), che da buon tiranno illuminato (per i suoi tempi), fu costretto a mettere per scritto
le norme per un barlume di buona convivenza tra le persone, è cambiato ben poco...

:Dario said...

Caro Luigi,

premesso che sono sicuro che tu sia pienamente consapevole di essere un animale rarissimo (ho già contattato il WWF perché organizzino una campagna specifica per tutelarti... sia chiaro, scherzo per ammirazione e stima!), vorrei proporti un paio di riflessioni:

1) come hai letto nel mio post, e in tante reazioni ad esso (e in generale, direi, in tutto l'ormai ex-popolo della sinistra), la consapevolezza che arroganza e malgoverno siano trasversali è più o meno accettata universalmente.

2) Come hai sempre letto in uno dei miei commenti, non ritengo che la destra sia priva di valori. Tutt'altro. Ne' che si tratti di valori sbagliati a prescindere (concordo pienamente con l'analisi di Bobbio, a riguardo). Lo ripeto: un buon governo di destra mi fa tutt'altro che paura.

3) Stabiliti gli opportuni distinguo, però, mi rimane difficile da capire come mai, una volta appurato che tutti sono arronganti e usurpatori, tu scelga proprio il più arrogante e usurpatore di tutti. E di gran lunga. Rubare un chilo di pane e 1000 miliardi sono entrambe attività che ci qualificano moralmente come ladri. Ma, caspita, non possiamo mica far finta che la storia finisca qua!

4) E, per favore, non dirmi che anche tu pensi che Berlusconi sia perseguitato dai giudici. Grazie ai Berluscofili e i Berlusconidi (e all'appoggio indiretto dei Berluscogeni) Berlusconi si è salvato il fondoschiena con le leggi sul legittimo sospetto, i bilanci creativi e compagnia bella. A questo aggiungi le condanne (ripeto, condanne) non eseguite per prescrizione, e tutti i processi ancora pendenti.
No, no: non è la stessa cosa che rubare il pane, caro amico.

5) Da multiculturalista e antirazzista come sei, come fai a sentirti a tuo agio con la forza politica che promuove la Bossi-Fini o le recentissime dichiarazioni di Maroni?

6) Sul vegetarismo, non posso che darti ragione. L'indifferenza verso il problema è equamente trasversale. Non ne capisce niente davvero nessuno, e tutti si sciolgono davanti a una bistecca, anche se rinunciarci avrebbe un effetto più potente del Live Aid e della campagna Drop the Debt messi assieme.
Ma lì mi sono messo l'animo in pace: è soprendente quante persone intelligenti non riescano a comprendere questo punto (certo non LE PIU' intelligenti: da Vinci, Einstein, Gandhi... quelli lo avevano compreso benissimo, e infatti erano tutti vegetariani). Vabbè...

Anonymous said...

good start