Friday, July 08, 2005

Liguori scende in campo lungo

Non riusciro mai a venire a capo di un personale dubbio: è più pericoloso Emilio Fede o Paolo Liguori? Vado a periodi: la sfacciataggine senza alcuna inibizione di Fede sarebbe assolutamente innocua, se non ci fosse gente che scambia il suo irresistibile spettacolo di cabaret per un telegiornale. Quindi, chi se la beve, se la beve grossa. La parvenza lievemente più sveglia di Liguori (che è tutto dire) alle volte mi preoccupa di più, perchè - anche se la forma è un tantino più cauta (che è nuovamente tutto dire) - i contenuti (altrettanto deliranti) si insinuano più infidi e insospettati. E' un bel problema...
Però oggi mi occupo di Liguori. Nell'editoriale di TgCom sui fatti di Londra (http://www.tgcom.it/mondo/articoli/articolo265538.shtml), intitolato "Una grande lezione di inglese", il nostro (il nostro? Il loro!!!) ha giustamente messo in evidenza la dignità mass-mediatica degli inglesi, che in effetti, nel coprire l'evento, hanno cercato di limitare al minimo inutili vittimismi e Tv del dolore. Scrive il loro:

"Ore di diretta televisiva non ci hanno mostrato una sola immagine di dolore esasperato, di terrore. Le telecamere hanno lavorato costantemente con i campi larghi e lunghi. Non abbiamo visto neppure un primo piano di feriti, morti, persone disperate. E questo è avvenuto all’unisono da parte di tutti i mezzi d’informazione, proprio nel posto in cui è nato storicamente il libero mercato e la concorrenza. Nessun mezzo d’informazione ha violato la consegna morale, né per un’immagine in più, né per la conquista di un ipotetico spettatore".

E in effetti c'è da essere d'accordo. Bravo Liguori? Macchè... vado a vedere la galleria fotografica (http://www.tgcom.it/fotogallery/fotogallery1444.shtml) che TgCom ha dedicato all'attentato e...








Più tante altre che potete verificare di persona.

Una grande lezione di inglese.

Siamo tutti d'accordo.

Peccato che a quella lezione Liguori abbia bigiato.

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