Thursday, February 09, 2006

CaroDario1: vignette sataniche

"Caro Dario" è una rubrica di posta che conduco sul giornale "La Rondine" (www.larondine.fi). Da quando ho cominciato questa attività, si è creata subito una piccola tradizione di lettere che mi interrogano su fatti di attualità o su valori ideologici ed etici. Sono in genere, dunque, risposte lunghe a domande lunghe. E sono poche (in due anni di attività, avrò ricevuto si e no una cinquantina di lettere, e avrò risposto a non più di 20). Su DDD le pubblicherò a poco a poco tutte quante, scegliendo di cominciare dall'ultima, che mi permette di commentare una faccenda di forte, per quanto assurda, attualità.

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Caro Dario,

Ma dove sei finito? Mi chiamo Antonella, e sono un'affezionata lettrice della tua rubrica. Da un po' di tempo non vedo tue lettere, e non sono sicura che questo sia dovuto a una mancanza di lettori che ti scrivono, o a un tuo distaccamento dal giornale (non ho visto neanche altri tuoi articoli di recente). Ho pensato di scriverti perché so che l'argomento della mia lettera ti interessa, e sono sicura che non ti sottrarrai a rispondere.
Vorrei parlarti della questione più scottante di questi giorni, ovvero le vignette su Maometto. Personalmente, mi ritengo una cattolica credente (anche se poco praticante). Sono per il rispetto di tutte le religioni, e non credo, come tanti invece fanno, che ogni musulmano sia un potenziale terrorista. Ho trovato senz'altro quelle vignette di cattivo gusto (si scherza con i fanti, ma non con i santi), però trovo che la reazione sia stata del tutto sproporzionata. Non posso fare a meno di notare che noi cristiani sappiamo accettare l'ironia con più pacatezza, e senza scaldare troppo gli animi. Non voglio dire che siamo superiori, però è innegabile che ci sia una differenza culturale tra "noi" e "loro". Tu cosa ne pensi?
E poi un'altra cosa: secondo te quegli stati (Italia compresa) che hanno deciso di pubblicare le vignette, si sono comportati in modo responsabile o no? Mi spiego: è vero che da un lato bisognava dare un segnale di solidarietà ai danesi, ma è anche vero che così ci si espone ulteriormente alla rappresaglia musulmana, con il rischio che ci vadano di mezzo degli innocenti. Non era forse meglio dichiarare la propria solidarietà esplicitamente, ma evitare di pubblicare quelle caricature?
Spero che troverai il tempo di rispondermi.

Ti saluto con affetto
Antonella Ferri

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Cara Antonella,

Ti ringrazio per la tua lettera. Mi scuso con te e con le altre lettrici e gli altri lettori per la mia lunga assenza. Le tue ipotesi su questa pausa sono entrambe corrette: poche lettere da un lato, e poco tempo dall'altro, tale da non consentirmi di rispondere a un paio di quelle che ho trovato più stimolanti. Non me ne vogliano i rispettivi lettori se dò precedenza ad Antonella, per l'estrema attualità dell'argomento da lei proposto.
Eccomi dunque, e nuovamente, a commentare questioni riguardanti l'infiltrazione della religione nella vita civile, e - in particolare - il comportamento degli estremisti musulmani. Chi ha seguito i miei precedenti interventi a riguardo, sa bene che non ho simpatia per nessuna delle due attività.
Trovo molto pericoloso che la religione (qualunque essa sia) esca (qualunque sia la forma) dalla sfera prettamente individuale e privata di ciascun adepto. Lo trovo dannoso per la comunità, e sbagliato concettualmente. Se credo in un'entità (superiore o meno, antropomorfa o meno, palpabile o meno, etc.) che ha creato il mondo o che ha fatto e fa altre cose, sono fatti miei. Punto e basta. Ho diritto e piacere di parlarne con chi la pensa come me, ma
- non devo convincere nessuno che il mio credo mi rende 'eletto',
- non devo prendere soldi dallo stato per questo motivo,
- non devo aspettarmi che chi viene a casa mia debba attenersi ai principi di quel credo (soprattutto, non devo aspettarmi questo se io stesso sono ospite a casa di qualcun altro),
- non devo limitare la libertà di nessuno (anche se questa libertà viene esercitata per prendere in giro l'entità alla quale credo),
- non devo ammazzare nessuno in nome di nessuno (specie se questo precetto ce l'ho tra i miei comandamenti).
Chi ha reagito in quel modo brutale (ma anche chi ha reagito e basta) alle vignette dello Jyllands-Posten ha fatto il contrario di tutto questo, e non sono disposto a trovargli una giustificazione.
Dice: ce l'ho con i musulmani. No. Ce l'ho con gli estremismi religiosi. Non li sopporto. E ce l'ho anche un pochino con la pressoché totale mancanza di senso dell'umorismo da parte delle persone religiose, anche quando non sono estremiste.
Dice: ma di fatto sono solo i musulmani che reagiscono in questo modo. Nemmeno. Senz'altro viviamo un periodo storico nel quale l'estremismo musulmano sta mostrando il peggio di sè. Senz'altro questo estremismo è oggi più visibile (e/o reso tale da certe campagne mediatiche: non mi riferisco a questo episodio, ma ad un atteggiamento generale). E, infine, senz'altro la definizione di "estremista" si sta allargando a persone e gruppi che forse un tempo si sarebbero qualificati come moderati. Ma questo non mi tranquillizza affatto rispetto alla generale permalosità di ogni religione e delle sue forme fondamentaliste e radicali (presenti in ognuna), rispetto alla loro infiltrazione nella vita civile (che sempre e ovunque esse esercitano), e rispetto all'equivoco di fondo di tanti fondamentalisti sullo status di "eletti" (status che, in teoria o in pratica, quasi tutte le religioni fanno proprio).

Sono leggermente più in difficoltà (nel senso che non so bene che posizione prendere) con la tua seconda domanda. In linea di principio, sono d'accordo con te sul pericolo cui vengono o verrebbero esposte tante comunità, in un momento in cui - come dici tu - gli animi sono caldissimi. Ma, esercitata la ragion pratica, devo anche far fronte alla ragion pura, che mi suggerisce quanto sacrosanto sia che ogni Stato manifesti la sua solidarietà verso lo Jyllands-Posten, la Danimarca e in generale la libertà di espressione. E quanto giusto sia che non si ceda ai ricatti di questi esagitati.
Cosa fare nello specifico, però, non saprei.
Spero solo, e banalmente, che tutto finisca al più presto, e che non si arrivi a qualcosa di troppo serio e grave per una questione così ridicola.

Ma ci pensate? Rischiamo una guerra per dodici vignette!

Un caro saluto

3 comments:

Anonymous said...

Ti stimo come sempre, eh?
Però non mi trovi d'accordo. Chi ha disegnato quelle vignette era perfettamente cosciente del periodo storico delicato che stiamo vivendo.
La libertà di espressione, in questo caso, non c'entra niente. La nostra libertà finisce dove inizia quella altrui e SE davvero sei convinto che la religione dovrebbe essere un fatto personale, allora non è diritto di nessuno deridere (perchè è QUESTO che fanno quelle vignette) il MIO Credo.
Io non permetto alla ME religiosa di interferire con la ME cittadina di uno Stato, ma nemmeno viceversa.
Io non amo gli estremisti in nessun caso (non solo in ambito religioso), però non tollero neppure che in nome di una pseudo-libertà si danneggino i sentimenti altrui.
Ognuno ha la propria sensibilità e bisogna tenerne conto. Nel momento in cui si disegnano vignette simili, si è coscienti (e forse è proprio quello che si cerca!) che si scatenerà un putiferio: ma vuoi mettere la notorietà?

C'è poi da ricordare che il "noi cristiani sappiamo accettare l'ironia con più pacatezza" è un po' stonato... non credo di aver bisogno di ricordare quante persone sono morte in passato in nome del Cristianesimo... ma anche in più recenti missioni, dove se vuoi un pasto DEVI convertirti.
Ma questo, lo so, non è diretto a te.
Con stima ed affetto immutati ^_^

:Dario said...

Ciao Frency.

Premesso che sono d'accordissimo con te sul fatto che i cristiani non sono affatto più auto-ironici degli altri credenti, vorrei puntualizzare tre aspetti:

1) Come regola generale, non credo che niente sia così sacro da non poter mai essere preso in giro. Una presa in giro non fa male a nessuno nel peggiore dei casi, e invita alla riflessione nel migliore;

2) Proprio perchè la religione è un fatto privato, quelle vignette (o qualunque altro commento, sarcastico o meno, sulle religioni) non sono personali: non attaccano (o sfottono) nessuno in particolare. E - di fatto - non attaccano neanche nessuna categoria in generale. Attaccano - attraverso il tipico procedimento retorico della sineddoche (in questo caso, identificando un gruppo di persone con un simbolo nel quale si riconosce) - un aspetto (degenerato) di una religione che putroppo - tra i suoi adepti - ha anche un bel numero di imbecilli.

3) La religione non ha nessun diritto di precedenza su qualunque altro valore etico esistente su questo pianeta, indipendentemente da quanti se ne facciano portavoce. E proprio per via di quanto detto nel punto 1, le quotidiane offese (o ironie) che posso ricevere ai valori in cui credo (l'animalismo è un bell'esempio: controlla quante volte giornalmente gli animali non umani sono degradati a paragone spregiativo, insulto, o altro) non sono motivo sufficiente per sentirmi attaccato personalmente.
Poi, certamente, posso avvertire il bisogno di cambiare un mondo che non rispetta valori che ritengo giusti. Ma il mondo non lo cambio incendiando i consolati e le ambasciate, nè tantomeno vado in giro dicendo che il mondo va cambiato perchè qualcuno ha disegnato una vignetta in cui Berlusconi è ritratto come un maiale (paragone estremamente offensivo. Per i maiali).

Un bacio. Spero che la mia strega preferita stia bene.

:Dario

Anonymous said...

(E' troppo stimolante discutere con te!) :P

Sì, sto bene... e sono ancora dotata di tanta autoironia (religiosa e non :P). Il fatto è che condivido l’idea che una presa in giro aiuti a riflettere e non sia di danno... ma contestualizzando la presa in giro, non riesco a stupirmi.
Non ci riesco proprio. Non riesco a dare la mia solidarietà ad una persona che era ben conscia delle conseguenze. Cioè, io capisco le tue idee, e sono anche (come non potrei?) d’accordo in linea generale. Però qui non si parla di teorie, non si parla di linee generali, si parla di chi (lo sottolinei tu stesso) spera di cambiare il mondo con attentati terroristici.
Allora il principio generale viene meno. Perchè si è coscienti che non bisogna stuzzicare il can che dorme, lo dice anche il proverbio :P Ma, se hai un po’ di buon senso, il cane lo lasci ancora di più in pace quando sta ringhiandoti dietro, mostrandoti due belle linee di denti, no? Prova a dargli una carezza... non ha mai fatto male a nessuno una carezza, no? Ecco, vediamo se il cane è dello stesso avviso.
Insomma... non so se sono stata chiara, però non riesco a dare solidarietà a nessuna delle due parti. Non condivido chi cerca di cambiare il mondo con i kamikaze ed ha poca autoironia, come non condivido chi si fa i soldi a scapito della gente che a causa di 12 cavolo di vignette rischia DAVVERO una guerra. Lui adesso è famoso. E tutti gli altri?

Un bacio al mio animalista preferito, che cambia il mondo con la lotta migliore: quella priva di violenza e ricca di forza di volontà ed intelligenza.