Sunday, October 30, 2005

il cucchiaio è ceco

Sulla Repubblica di oggi (www.repubblica.it/2005/j/sezioni/sport/calcio/librototti/librototti/librototti.html)
è riportata la notizia dell'imminente uscita di un manuale di calcio di Francesco Totti (che si avvarrà della collaborazione - leggi: correzione ortografica e traduzione in italiano - di un giornalista). La notizia in sé non è malvagia, anzi. Senz'altro Totti è uno che sa giocare molto bene a calcio.

Il problema è l'articolo citato, che per l'ennesima volta attribuisce l'invenzione del cosiddetto 'cucchiaio' al capitano della Roma, datandone il conio all'anno 2000, quando - durante la semifinale degli Europei di Calcio per Nazioni Italia-Olanda, terminata ai rigori a favore degli azzurri - effettivamente Totti si esibì in uno spettacolare rigore centrale, lento e a palombella, che lasciò esterrefatto il portiere Van Der Saar che naturalmente si era buttato su un lato prevedendo un tiro angolato e teso.

Da allora, per estensione, si parla di cucchiaio anche per pallonetti eseguiti con palla in movimento, e colpiti in quel particolare modo nel quale Totti è maestro (non si tratta di pallonetti qualunque: è necessaria una particolare impostazione del piede e del tiro, tutt'altro che scontata).
Per rincarare la dose, l'autore dell'articolo afferma "che solo un brasiliano (o Maradona)" avrebbe potuto cavare fuori dal cilindro un colpo simile.

Davvero?

L'inventore di questo tipo di rigore non è nè italiano, nè brasiliano e nè argentino. E non sono passati secoli da quando per la prima volta si è visto un tiro del genere. Solo 29 anni. Molti dei giornalisti sportivi che ancora scrivono, allora c'erano.

C'ero persino io, anche se avevo solo due anni, e l'unico cucchiaio che mi interessava era quello attraverso il quale avevo accesso alla 'pappa' (in dosi la cui copiosità sto scontando ancora oggi).

L'inventore del cucchiaio è Antonin Panenka, centrocampista della nazionale cecoslovacca, vincitrice dell'edizione del 1976 dello stesso torneo nel quale Totti ha esibito il mirabile colpo.

Se il Pupone viene osannato non solo per la classe, ma anche per il coraggio sfoderato in una semifinale dei campionati europei, bisognerebbe far notare che:

- Panenka tirò a cucchiaio in una finale;

- Totti tirava il terzo rigore dopo che gli olandesi ne avevano sbagliati due, e gli azzurri li avevano tutti messi a segno (l'unico errore italiano, di Paolo Maldini, che curiosamente tirò col piede sinistro, sarebbe avvenuto nel rigore successivo). Si trattava dunque di un contesto abbastanza 'protetto'. Panenka tirò nientemeno che il rigore decisivo, dopo l'errore avversario (si trattava della Germania Ovest, fresca campionessa del mondo). Fu il suo gol a sancire la vittoria ceca. Un eventuale errore lo avrebbe coperto di ridicolo per l'intera carriera.

- Si potrebbe anche aggiungere che Totti aveva contro Van Der Saar, mentre Panenka Sepp Meier. Non so se mi spiego.

Non è finita. I più appassionati ricorderanno anche che nei primi anni '90, Gianluca Vialli provò il colpo in almeno un paio di occasioni, e neanche lui era brasiliano o "Maradona" (per quanto coi piedi ci sapeva fare, eccome). Gli andò bene la prima volta, ma in una semifinale di Coppa Italia con il Torino rimediò la classica figuraccia da cucchiaio: Marchegiani (allora in forza ai granata) rimase fermo ed eretto, e Vialli non potè che osservare il suo tiro lento e liftato finire malinconicamente tra le braccia del portiere avversario.

Questo non vuole nulla togliere a Totti, il quale si è dimostrato grandissimo interprete di questa specialità (anche se la sua brava figuraccia l'ha fatta anche lui col Lecce, nel campionato 2004-2005). E' con i giornalisti che ce l'ho: come musicologo, non sta bene che dica che il primo esempio di distorsione in una chitarra elettrica appare nel 1964 con "I feel fine" dei Beatles (come molti credono), se Johnny Watson usava già i suoni saturati nella sua "Space Jam", datata 11 anni addietro.

In conclusione: chiamiamolo pure cucchiaio, ma non chiamiamolo "alla Totti", perchè in realtà è "alla Panenka".

PS: una curiosità. Panenka, quattro anni dopo la finale vinta con i tedeschi occidentali, si ritrovò a battere un altro calcio di rigore in una finale dei campionati europei, anche se solo per il terzo posto. Gli avversari erano gli azzurri di Bearzot. La partita terminò ancora una volta ai rigori, come si suol dire "ad oltranza" (cioè, dopo la prevista serie di 5 rigori per parte), e fu vinta 10-9 dai cechi, con un solo errore dal dischetto, di Fulvio Collovati. Panenka, che non tirò il rigore decisivo, in quanto era uno dei 5 rigoristi designati, tirò teso ed angolato. Zoff da una parte, pallone dall'altra. Zoff, come sempre fanno i portieri, si tuffò con leggero anticipo. Quindi, anche questa volta, il cucchiaio avrebbe funzionato. Ma, forse, Panenka non voleva banalizzare il fascino di quell'invenzione di quattro anni prima. Forse cercava l'unicità del gesto, oltre che la paternità. Gliele hanno tolte entrambe: l'unicità (ed è un bene) e, soprattutto, la paternità (e non è stato troppo carino).

Monday, October 24, 2005

belle le pellicce, vero?

http://www.strasbourgcurieux.com/fourrure/

PS: Ciao Giulia, grazie per avermi segnalato il link