Thursday, December 29, 2005

botti di capodanno



Quand'è giusto è giusto (non si era detto niente tautologie???): complimenti a TgCom per aver riportato la seguente notizia:

Ogni anno decine di animali di proprietà si perdono, durante le celebrazioni del Capodanno, a causa dello spavento provocato dalle esplosioni dei fuochi d’artificio e dei petardi che in molti animali evocano un vero e proprio terrore. Non di rado l’improvviso scoppio può anche provocare seri incidenti in quanto gli animali, anche se correttamente tenuti al guinzaglio, possono scappare dalla custodia del padrone e attraversare le strade, rischiando non soltanto la loro vita ma anche potendo provocare seri incidenti. A questo bisogna comunque aggiungere, per dovere di cronaca, l’elevato numero di incidenti che provocano serissime conseguenze anche fra gli utilizzatori dei botti di capodanno.

Lo scoppio dei petardi non costituisce comunque soltanto un problema per gli animali domestici ma, anche per quelli selvatici ai quali, il rumore provocato dalle esplosioni, ricorda quello delle fucilate, specie in un periodo in cui la caccia è ancora aperta e la fauna selvatica è già costantemente sotto stress. La Sezione Enpa di Milano invita quindi tutti i cittadini a voler bandire, o quantomeno limitare, l’uso di petardi ed altri materiali esplodenti per non creare inutili problemi all’incolumità sia delle persone che degli animali. Nel caso si reputi di non poter proprio festeggiare il capodanno senza esplosioni sarebbe già molto fare la massima attenzione a dove si buttano i petardi, verificando l’assenza di animali nei dintorni.

Wednesday, December 28, 2005

discorso di fine anno

Allora, il 2005 sta finendo ed è tempo di bilanci, soprattutto è il momento dell'autocritica e dei buoni propositi. In più, Natale è il momento del perdono: tutti si è più generosi e inclini alla buona azione.

Dunque, nel 2005 hanno definitivamente rotto i marroni:

1) IL GOLF: sport più a destra di LaRussa, più inutile di Mastella, e più stupido dei due messi assieme;

2) LO SLOW-FOOD: prima i ricchi ce l'hanno messa in culo togliendoci il tempo di mangiare comodamente e lanciando i fast-food, e poi ce l'hanno rimessa in culo riscoprendo la cucina povera e facendola pagare 10 volte di più;

3) I PANTALONI DEI TEEN-AGER: non se ne sono ancora accorti che sono troppo larghi e che sembra veramente che si sono cagati addosso?;

4) LA SAGGEZZA SPICCIOLA, IN PARTICOLARE LE TAUTOLOGIE: basta con le citazioncelle di latino, basta con le frasette da buon senso, e soprattutto basta con espressioni tipo "la qualità è qualità" (quasi sempre seguita da "non c'è niente da fare"). Non significano un cazzo;

5) I VIDEO DEI RAPPER DI COLORE: sono tutti uguali. Si vestono come un incrocio tra Michael Jordan e un negozio di bigiotteria, si mettono a fare quei gesti idioti vicino alle telecamere, e si fanno sempre circondare da belle ragazze in costume. La vogliamo introdurre una variazione, sì o no?;

6) LA TRADIZIONE: d'accordo che è importante, d'accordo che va preservata, d'accordo che chi non comprende il passato ripeterà gli stessi errori eccetera eccetera, però che palle!;

7) LO SKA E LA PIZZICA TARANTATA: in Puglia non si suona più nient'altro. O è un trionfo di Un-Zah Un-Zah Un-Zah, oppure si finisce al punto 6. A ri-che palle!;

8) LA PRIMA CLASSE, LA BUSINESS-CLASS ECCETERA ECCETERA: è possibile che esistano ancora nel XXI secolo? Ma allora illuminismo, Rivoluzione Francese, Comune di Parigi, lotta di classe, Dichiarazione dei diritti dell'uomo... è stato tutto inutile?;

9) IL NAZIONALISMO: mi sbaglio o sta tornando pericolosamente di moda un po' dappertutto? Li vogliamo recuperare un po' di sano cosmopolitismo e di interculturalità?;

10) LE RELIGIONI: non le voglio abolire, ma vorrei che si riaffermasse con orgoglio il diritto alla laicità di uno stato e dei suoi cittadini. E poi bisogna seriamente prendere provvedimenti (soprattutto educativi) per smussare i fondamentalismi e i fanatismi. E ve ne sono in ogni religione, soprattutto in quelle più grandi;

11) IL PROGETTO ERASMUS: se mi arriva in Finlandia un altro deficiente di studente a fare turismo sessuale e narcotico e a non fare un cazzo all'Università pensando che tutto gli sia dovuto, con i soldi del progetto Erasmus (pochi, d'accordo, ma sempre erogati per studiare), è la volta buona che raccolgo le 500.000 firme. E pazienza se saranno quasi tutte firme di missini e forzisti;

12) NAPOLI: ci ho soggiornato una notte, una sola, il tempo di farmi raggirare da tutte, ripeto tutte, le persone che ho incontrato. Tassisti che per arrivare dall'aereoporto all'albergo per poco non passano dalla Basilicata; Albergatori che dicono di volersi scusare per il comportamento incivile dei tassisti, ti assicurano che "non tutti i napoletani sono così", promettono che ti faranno uno sconto sulla camera, e poi al momento del pagamento non si fanno trovare e chi li sostituisce giura e spergiura di non aver ricevuto nessuna istruzione a riguardo; Ristoratori che promettono che tutte le pietanze ti costeranno entro un tot e poi - al momento del conto - ti dicono che solo le cose che hai scelto tu fanno eccezione... Continuo a credere che non tutti i napoletani siano così, ma è come la storia dei 'pochi imbecilli isolati' allo stadio. Sempre pochi e sempre isolati, eppure sono sempre lì;

13) LE ESPRESSIONI "IN QUALCHE MODO", "ASSOLUTAMENTE", E "L'ULTIMO DEI..." (per le prime due, ringrazio Franco Fabbri per la segnalazione): d'ora in poi chi usa l'espressione "in qualche modo", deve specificare almeno una volta su tre in QUALE cacchio di modo. Poi, le cose non possono sempre essere 'assolutamente' in un modo: ogni tanto possono anche essere 'decisamente', 'senza dubbio', 'veramente', 'realmente', 'molto', 'tanto', 'copiosamente', e via discorrendo. Infine, quando muore qualcuno, si smetta di dire che era l'ultimo di qualcosa. L'ultimo dei comici, l'ultimo degli artisti, l'ultima delle dive... Basta, basta, basta!

Tra i buoni propositi per l'anno nuovo, vorrei usare meno parolacce.

Monday, December 26, 2005

TELADOIOLAFINLANDIA - Della coppa Finlandia

Nonostante vi risulterà difficile crederlo, i fatti descritti in questo TELADOIOLAFINLANDIA sono realmente accaduti...

***

“Coppa Finlandia?”
“Kyllä”
“Vuoi dire come la Coppa Italia, però in Finlandia?”
“Kyllä”
“E volete proprio che venga io?”
“Kyllä… ci sono state un po’ di defezioni, e abbiamo bisogno di altri giocatori”.

Ricapitoliamo.
Io e Nicola (Rainò, quello binario) abbiamo appena terminato la partitella di calcetto del Martedì, la squadra dove giocavo ha inesorabilmente perso, io mi sono mangiato un paio di goal che avrebbe segnato anche Esnaider, e tu, o fiero alleato scandinavo Risto Saarinen, mi chiedi se voglio giocare in Coppa Finlandia?
Miii… Kyllä se voglio. E quando mi ricapita!?
Il fiero alleato scandinavo Risto Saarinen è un eccellente e brevilineo trequartista, che dà-del-tu-al-pallone, e in-qualsiasi-momento-può-cambiare-il-corso-della-partita (qualcuno disse: se dovessero farmi un trapianto di cervello, vorrei quello di un giornalista sportivo, perché sarei sicuro che non è stato mai usato). Risto è indecorosamente più bravo di me, così come la maggior parte degli amici con cui gioco il martedì (tranne Nicola, forse, che essendo binario preferisce umiliarmi a ping pong). Ma sono tutti molto simpatici e corretti, e sarà un piacere giocare con loro in Coppa Finlandia.
Mancano quattro giorni all’evento, e così ho il tempo di caricarmi (Miii…). Sogno nell’ordine: 1) 1-0 per noi con gol spettacolare del sottoscritto (tipo serpentina in mezzo a sei avversari); 2) 1-0 per noi con gol normale del sottoscritto (tipo deviazione sottomisura, sempre come dicono quelli col cervello nuovo nuovo); 3) 1-0 per noi con assist decisivo del sottoscritto, o alternativamente senza assist ma con salvataggio sulla linea al novantesimo; 4) 0-0 con risoluzione ai rigori e penalty decisivo del sottoscritto, a cucchiaio (o alla Panenka, come sarebbe storicamente giusto dire, anche se questo significherebbe intaccare l’integrità neurologica di cui sopra); 5) 0-0 con risoluzione ai rigori e penalty decisivo tirato anche male, ma basta che entra.
Incubi ricorrenti: uno o più autogol; non mi passano mai la palla; mi passano la palla ma tutte le volte la sbuccio come una pesca.
Alle 12 e 45 di Sabato 4 Aprile arrivo sul campo di Tali (poté nome essere più anonimo?). Fa un freddo immondo, ma io sono carico (Miii…). Vado a cambiarmi. Abbigliamento di CaroDario: maglietta della salute verde militare con scollo a V e conseguente decolleté villoso, tuta nera del Tarioustalo simil-adidas con 2 strisce invece di 3, scarpette da calcetto (quelle da calcio non le ho), giaccone invernale elegante (potevo portare quello sportivo, ma mica me l’avevano detto che giocavamo all’aperto), guanti da neve, cappello verde militare (pendant) modello South Park. In tasca, fazzoletti, barretta Fazer per eventuali emergenze caloriche (in realtà consumata ben prima del fischio d’inizio), e telefonino acceso per scambiare SMS nella tensione dell’evento (Miii…) con RainoBinario e con la Dott.ssa Ravaioli, tifosissima di calcio, l’unica che può darmi soddisfazione in tale frangente (e fornire ulteriori Miii di incoraggiamento).
Il campo è lo stesso utilizzato nel Secondo Tragico Fantozzi: pozzanghere di imprecisata profondità, e promessa di visione mistica a metà ripresa.
Naturalmente parto dalla panchina. La formazione-tipo è già schierata. Il nome della squadra (i buoni, d’ora in poi) è Rumba Regulins, una vaga promessa di sudamericanità calcistica. Gli avversari (i cattivi, d’ora in poi) si chiamano Kiffen Old Boys, e sono una squadra di vecchie glorie del calcio finlandese, tutte over 35, e dunque apparentemente abbordabili (più in là mi sarei ricordato che Baggio ha 38 anni). Naturalmente i buoni sono in bianco, i cattivi in nero. Mi viene consegnato il numero di maglia più sfigato possibile, il 23 (caratteristica che il referto ufficiale enfatizzerà, attribuendomi erroneamente il 26): a parte Beckham, che comunque non mi è mai piaciuto, non credo esistano o siano mai esistiti fuoriclasse nella storia del calcio che abbiano mai indossato quel numero. Guardo la maglietta: è piena di sponsor, sembra una tuta di Formula 1. Tra le altre, scovo l’etichetta di una casa discografica indipendente finlandese, la Spinefarm, che produce ottima musica elettronica. Un minimo di appiglio affettivo in un contesto nel quale sono decisamente alieno.
Calcio di inizio.
Miii.
Cominciano i buoni.
Tre secondi dopo, la palla passa ai cattivi.
Osservo dalla (diciamo così) tribuna (capienza posti 15, numero di spettatori 6, di cui quattro giocatori, un allenatore e la figlia dell’allenatore, unica in abiti civili).
I buoni giocano discretamente compatti, ma gli attaccanti, tra cui il fiero alleato Risto Saarinen, non vedono palla. I cattivi attaccano con ordine, ma non sembrano per il momento pungere.
Al 12’ del primo tempo, il giudice di gara, mentre sua moglie sta chiaramente commettendo adulterio, assegna un inesistente rigore ai cattivi.
Sul dischetto Janne Lappalainen.
Breve rincorsa.
Tiro: portiere da una parte, pallone dall’altra.
Yksi-nolla.
Guarda il mare!!!
Fosse stata una partita con pochi gol, avrei volentieri segnalato anche altre azioni degne di nota. Ma non è andata così.
18’. Esa Pamppunen si invola ramingo ed esule verso la porta difesa (si fa per dire, e capirete presto perchè) da Esko Salminen. Vertice sinistro dell’area di rigore. Tiro. Salminen para ma non trattiene. La palla filtra e per Pamppunen è un gioco da ragazzi infilare a porta vuota.
Kaksi-nolla.
Se qualcuno non ha totalmente dimenticato i mondiali nippo-coreani, questo gol è una fotocopia del primo segnato da Vieri all’Ecuador. Ne consegue il sillogismo:
Il gol di Pampunnen ricorda uno di Vieri
Vieri nell’occasione giocava contro l’Ecuador
I Rumba Regulins sembrano l’Ecuador.
24'. Kari Kukko di piatto.
Kolme-nolla.
28’. SMS della Dott.ssa Ravaioli. Mi chiede quanto stiamo. Superato un breve attimo di sconforto le rispondo sinceramente.
35'. Hannu Hiltunen, che gioca nei buoni, decide che in un modo o nell’altro un gol lo vuole fare. Opta per la soluzione più agevole. La propria porta.
Neljä-nolla. La situazione è seria, ma non tragica.
42'. Innocuo colpo di testa di Henri Keinänen. L’impagabile Salminen va in presa sicura. La palla si trasforma in saponetta Camay. Sguish! E sono viisi.
La situazione è tragica, ma non seria.
43'. Aleksander Baranov si presenta solo davanti al portiere (di nuovo). Dribbling secco. Salminen, fedele al nome, rimane fermo e impassibile. Baranov deposita.
Kuusi-nolla.
Fine primo tempo.
Mi sembra di averne contati sei, ma potrebbero essere di più.
I buoni raggiungono la tribuna. Il fiero alleato Risto Saarinen non ha toccato palla. Nell’aria un senso di spleen baudelairiano: angoscia verso l’infinito. Subentra una più rassicurante atarassia epicurea. Tanto vale farsene una ragione.
Vorrei che non fosse così, ma è grazie all’atarassia che decidono di farmi entrare. Sul nolla-kuusi che danno posso fare?
E così è. Al 10’ circa della ripresa, vengo invitato a scaldarmi.
Miii al quadrato.
Entro al posto dello spento Ahonen, sulla fascia sinistra. Dovrei fare l’ala, come il mio idolo Bruno Conti, ma siccome i cattivi pressano ancora come degli ossessi, di fatto sono terzino.
Ma la squadra sta giocando con piglio diverso. C’è fiducia tra i giocatori: forse lo 0-6 può essere difeso fino alla fine. Verso il 70’ faccio l’unica cosa memorabile di una partita assolutamente anonima: vicino alla mia area mi libero per due volte di tacco dell’assatanata ala avversaria per poi liberare in scioltezza. Per il resto: 2 passaggi azzeccati su 5, un fallo laterale, un mancato aggancio a centrocampo, svariate rincorse vane dietro l’ala di cui sopra, e un sublime atto di vigliaccheria durante una punizione avversaria dal limite (sono in barriera, vedo la palla partire dal piede avversario e ingrandirsi velocemente: se non mi sposto mi arriva in pieno volto. Mi sposto. La palla filtra nel modo più pericoloso possibile, ovvero sbucando improvvisa dalla barriera. Ne è valsa la pena: Salminen si esibisce nell’unico intervento efficace della partita. Gli ho fatto fare un figurone: anche questo è gioco di squadra)
All’81', in mischia, Petri Itkonen porta a seitsemän le reti avversarie. Se lo potevano anche risparmiare. Anche il gesto di Totti alla Juve pare eccessivo, perchè servono due mani e la cosa è un po’ impacciata.
Non accade altro. Le buone notizie (a-ho giocato; b-non mi hanno spezzato le gambe) sono superiori alle cattive (sconfitta di proporzioni epiche).

Thursday, December 08, 2005

EDIZIONI LIMITATE: i nani erano molto più di sette (6)

C'era anche Idolo, il nano che aveva carisma

Sunday, December 04, 2005

Il ritardo antirazzista

Le partite cominceranno 5 minuti in ritardo, come forma di protesta contro il razzismo. Capisco di essere uno che non afferra subito le cose (mi ci vogliono almeno 5 minuti), ma questa che cavolo di protesta è? A che serve? Chi danneggia? Chi favorisce? Cosa comunica?
Voglio dire, immaginiamoci la scena. Il tifoso razzista (a proposito, smettiamola di dire che sono pochi imbecilli isolati... il razzismo in Italia è un problema reale, più subdolo e meno plateale di altri posti, ma comunque consistente e pienamente in salute) entra nello stadio. La partita comincia con 5 minuti di ritardo. Embè? Cosa succede in quei 5 minuti, secondo gli ideatori dell'iniziativa? Che il razzista riflette e dice a sè stesso e ai suoi tanti amici imbecilli e isolati: "Ragazzi, siamo stati veramente degli stupidi... pentiamoci!"?
E, attenzione, non sto criticando i gesti simbolici in generale. Non sto dicendo che il gesto simbolico dovrebb'essere rimpiazzato dai fatti (come quelli cui Zoro stava per passare domenica scorsa, rifiutandosi di giocare. Peccato che abbia cambiato idea), anche se ovviamente i fatti sarebbero d'uopo. Ma c'è gesto simbolico e gesto simbolico. Qualche striscione arguto e sarcastico, i giocatori che prima del calcio d'inizio alzano il pugno come Tommie Smith e John Carlos alle Olimpiadi del 1968, i tifosi non imbecilli e non isolati che coprono di fischi quelli razzisti... tutti questi sono bei gesti simbolici, che hanno un bell'impatto, sia emotivo che culturale.
Ma i 5 minuti di ritardo a cosa caspita servono???