Wednesday, November 21, 2007

Il savoiardo che non va bene manco per un Tiramisù

Dalla Repubblica: "I Savoia chiedono 260 milioni di euro allo Stato italiano come risarcimento per i danni morali subìti in 54 anni di esilio: 170 milioni li vuole Vittorio Emanuele; 90 suo figlio Emanuele Filiberto. Ma non è tutto: oltre agli interessi sulle somme richieste, i Savoia vogliono anche la restituzione dei beni confiscati dallo Stato al momento della nascita della Repubblica Italiana".

Se le facce di bronzo fossero sinfonie, opere d'arte e calcio, i Savoia sarebbero rispettivamente la quinta di Mahler, la Cappella Sistina e il Brasile del 1970

Vediamo che risarcimento dovremmo chiedere noi ai Savoia (e senza contare le infamie degli antenati, soprattutto durante il fascismo, leggi razziali incluse. Se calcolassimo anche quelle, non dovremmo neanche cominciare a discutere):

1) Il commercio d'armi. A partire dagli anni '70, Vittorio Emanuele si associa a Corrado Agusta, padrone di una fabbrica d'elicotteri e mercante internazionale d'armi. Il commercio d'armi, che è comunque un'attività totalmente da condannare dal punto di vista etico, è anche 'impreziosito' dall'illegalità. Non solo il nostro vende a stati con cui legalmente può commerciare, ma anche ad altri sotto embargo, uno su tutti il Sudafrica razzista dell'Apartheid. Una prima inchiesta, del giudice di Venezia Carlo Mastelloni viene insabbiata dalla Procura di Roma;

2) Una seconda inchiesta, del giudice di Trento, Carlo Palermo, rivela che oltre al traffico di armi, i Savoia sono invischiati anche in traffici di droga. Anche Palermo viene ostacolato, a conferma che questi traffici non si possono fare senza il consenso dei poteri forti.

3) Nel 1981 viene alla luce l'iscrizione di Vittorio Emanuele e la P2 (tessera numero 1621, dunque l'iscrizione avvenne persino prima di Berlusconi, la cui tessera è la numero 1816, e di Maurizio Costanzo, che già allora andava a braccetto col cavaliere, essendo la sua tessera la 1819). Vittorio Emanuele di Savoia (che d'ora in poi abbrevieremo con VES, che sta anche per Vergognati Emerito Stronzo), raggiunge il grado di Maestro nella gerarchia della loggia. Considerate le implicazioni giudiziarie della P2, possiamo dunque ritenere VES consapevole (e parzialmente responsabile) dei seguenti eventi:

Strage Del Treno Italicus
Strage Di Bologna
Strage Di Ustica
Strage Di Piazza Fontana
Strage Del Rapido 904
Omicidio Calvi
Omicidio Pecorelli
Omicidio Olof Palme
Omicidio Semerari
Colpo Di Stato Militare In Argentina
Tentativo Di Colpo Di Stato Di Junio Valerio Borghese
Tentativo Di Colpo Di Stato Della Rosa Dei Venti
Caso Dei Dossier Illegali Del SIFAR
Operazione Minareto
Falso Rapimento Sindona
Tentativo Di Depistamento Durante Il Rapimento Moro
Rapimento Bulgari
Rapimento Ortolani
Rapimento Amedeo
Rapimento Danesi
Rapimento Amati
Rapporti Con La Banda Della Magliana
Rapporti Con La Banda Dei Marsigliesi
Inchiesta Sul Traffico Di Armi E Droga Del Giudice Carlo Palermo
Riciclaggio Narcodollari (Caso Locascio)
Caso Cavalieri Del Lavoro Di Catania
Fuga Di Herbert Kappler
Crack Sindona
Crack Banco Ambrosiano
Crack Finabank
Scandali Finanziari Legati Allo IOR
Caso Rizzoli-Corriere Della Sera
Caso SIPRA-Rizzoli
Scandalo Dei Petroli
Caso M. Fo. Biali
Caso Eni-Petronim
Caso Kollbrunner
Cospirazione Politica E Truffa Di Antonio Viezzer
Cospirazione Politica Di Raffaele Giudice
Cospirazione Politica Di Pietro Musumeci
Cospirazione Politica E Falsificazione
Documenti Di Antonio La Bruna
Finanziamenti FIAT Alla Massoneria

4) 6 anni dopo viene alla luce la sua iscrizione a un'altra loggia massonica, la Loggia di Montecarlo, ai cui vertici troviamo Enrico Frittoli, uomo di fiducia del trafficante internazionale d'armi Samuel Cummings. In questa loggia, troviamo VES attivo in piani di restaurazione monarchica nei paesi usciti dal blocco sovietico. Come dire, dalla padella alla brace.

5) Nell'agosto 1987, VES, completamente sbronzo, litiga con il playboy Nicky Pende, e, armato di fucile, spara ad altezza d'uomo, colpendo un giovane velista tedesco, Dick Hammer, che dormiva tranquillo nella sua barca. Sappiamo com'è andata a livello processuale.

6) Sempre nella seconda metà degli anni '80 VES si lega al Craxismo, e comincia a fare affari nel modo tradizionale dei socialisti di quegli anni: usando, ovvero, tangenti. Si lega a Silvano Larini e Chicchi Pacini Battaglia, cassieri delle tengenti socialiste. VES opera intermediazioni per Italimpianti e Condotte, entrambe aziende Iri. Un fottìo di miliardi esce dalle casse dello Stato, va a finanziare opere e imprese spesso inutili, e infine torna in parte nelle casse dei partiti e nei conti all'estero dei loro leader, attraverso l'intermediazione di personaggi compiacenti. Il tutto, mentre, nel 1992, VES dichiara al Giornale: «Peccato che ci sia tanta corruzione, la storia delle tangenti, delle bustarelle... è disonorevole». Che caro!

Allora, ES, facciamo un po' i conti. Quanto ci devi restituire? Quei 260 milioni che cerchi sono una richiesta di prestito per cominciare a pagarci la prima di settemila rate che hai accumulato con la tua storia meschina, vigliacca e schifosa?

Ma mi facci il piacere!

Che tu possa essere esiliato, non già all'estero, ma in una baracca abusiva di mezzo metro quadro della periferia di Roma, senza riscaldamento ed elettricità, a campare con 200 euro al mese. E che gli unici a poterti far visita siano non già i tuoi amici nobili che di moscio non hanno solo la erre, ma i parenti e gli amici delle vittime della strategia della tensione, i parenti e gli amici di Dick Hammer, e tutti gli altri con cui sarai in debito per tutta la vita, tua e delle duecento generazioni di savoiardi andati a male che ti seguiranno.

Viva la repubblica!
Abbasso V.E.R.D.I.!