Friday, July 27, 2007

l'erba topa

Come passare dall'incoraggiante al ridicolo in due mosse.
Ora vi faccio vedere.
Aprite la pagina seguente e leggete:
http://www.corriere.it/Rubriche/Salute/Medicina/2007/07_Luglio/26/cannabis_cervello_adolescenti.shtml

Se non volete leggere, o se avete letto e non siete passati dall'incoraggiante al ridicolo, vi spiego io.
Nel riportato articolo si narra di due ricerche sugli effetti a lungo termine della marijuana. Una a Cardiff, una a Sidney. Entrambe svolte da altrettante autorevoli equipe di ricercatori, e pubblicate su riviste molto importanti come The Lancet (non esattamente Cosmopolitan, per intenderci).

Allora, per uno come me, da sempre contrario anche alle droghe leggere (la cui pericolosità mi pare persino maggiore, vista la promozione che viene fatta della marijuana in certi ambienti, come se non facesse 'meno male' delle altre, ma addirittura facesse bene!), per uno come me, dicevo, leggere che si è riscontrato che la cannabis aumenta del 41% (che è parecchio) il rischio di psicosi come la schizofrenia, è decisamente motivo di soddisfazione.

E', appunto, incoraggiante.

Bravi gallesi. Spero che ricerche di questo tipo aiutino a riflettere sull'eccessiva leggerezza e disinvoltura con la quale si affrontano i temi della pericolosità di certe droghe.
E' accettabile parlare della cannabis come di una sostanza meno pericolosa dell'eroina. Ma l'asse che congiunge questi due punti è un asse che va dal pericolosissimo al pericoloso, non dal pericoloso all'innocuo. Sarebbe davvero ora di dirlo con chiarezza.

Ma, ahimè, c'è la seconda mossa. Quella che ci porta al ridicolo. Da Cardiff a Sidney. Qui i ricercatori ci informano che la pericolosità della marijuana ha a che fare anche con il fatto che piace più ai giovani che agli adulti, e che dunque i primi sono portati a consumarla in maggiori quantità. Cosa, evidentemente, negativa, molto negativa.

Epperò, maremma maiala, l'articolo non finisce qui. L'autore non ci lascia nella religiosa speranza che i ricercatori australiani siano arrivati a questa conclusione dopo anni di osservazione su gruppi di adolescenti e adulti, questionari, esami, e quant'altro.

No, mannaggia alla morte. L'autore ci dice testualmente:
"Un gruppo di sperimentatori coordinati da Iain Mc Gregor hanno iniettato per 18 giorni una dose elevata di tetraidrocannabinolo (o Thc, il principio attivo della cannabis) sia in topi adulti che adolescenti. Due settimane dopo la dose finale, i topi adulti evitavano di passare nelle zone della camera dei test dove avevano ricevuto il Thc, mentre quelli più giovani non avevano alcuna avversione. «Questo significa che per i topi adulti la cannabis è sgradevole - sostiene Mc Gregor - mentre per gli adolescenti no»."

Appunto, stramaledetto McGregor, questo significa CHE I TOPI fanno quelle scelte. Non gli esseri umani. I TOPI giovani si ripresentavano dal pusher, e I TOPI adulti se ne andaavno altrove.

Questo esperimento idiota (e inutilmente crudele, ma per un attimo vorrei lasciar da parte il mio animalismo, e parlare solo di scienza) ci ha dato molte informazioni su dei topi (tra l'altro inutili anche dal punto di vista etologico, perchè non mi risultano situazioni naturali in cui i topi vengono a contatto con la marijuana. E se sì, cazzi loro), e non ci ha detto un'emerita carota sugli esseri umani.

Pur con tutto l'amore per gli animali, io mi rifiuto categoricamente di essere paragonato a un topo. Sono più grosso, più grasso, più alto, più pesante, mangio cose diverse, cammino a due zampe, ho un metabolismo diverso, organi strutturati diversamente, una termoregolazione molto meno efficiente, proporzionalmente meno peli (alè), non ho la coda, ho unghie molto meno incisive, eccetera eccetera eccetera!

Non sono un topo, maledizione.
Non sono un topo.
Non sono un topo.
Non sono un topo.

Capito?
SQUIIIIIIIIIIIT!!!