Tuesday, December 23, 2008

3 minuti di recupero




Ci sono misteri che ogni uomo si porta appresso per una vita. Misteri che non si rivelano nemmeno in punto di morte, quando pensi che in cambio del grande passo una risposta, almeno una, ti sia dovuta. Trascorri una vita a chiederti 'ma chi', 'ma come', 'ma chiccazz', e quel mistero sfugge come un pesce alla corrente, come il tempo alla giovinezza, come Berlusconi alla giustizia.

Ecco.

Io, qui, adesso, posso dirlo.

Io sono uno di quei pochi eletti che uno di questi misteri, forse il più grande, lo ha risolto.

Il mistero della pasta scotta.

Per quale ragione, tutti o quasi tutti i paesi all'infuori dell'Italia non riescono a cuocere la pasta al dente.

Mi ci sono arrovellato per anni, ho passato notti insonni, ho scalato le più alte montagne, ho parlato la lingua degli angeli (un momento... mi sa che sto cominciando a plagiare qualcuno...). Ma ora io so. Io so, cazzo. Io so.

Vilnius. Supermercato "Maxima". Sabato 20 dicembre. Ore 20 e 15. Minuto più, minuto meno.

Scopro, tra gli scaffali della pasta, un sacchetto di 500 grammi di orecchiette di semola di grano duro, Azienda Montevergine, vicino Otranto. Le orecchiette non si trovano facilmente all'estero. A Helsinki le vende solo Stockmann. Si tratta di una scoperta importante. Ci vorrebbero anche l' cim' di rep. Non ci sono. Mi accontento dei broccoli. L'olio extravergine ce l'abbiamo. Stasera si mangia pugliese.

Vado a casa. Metto l'acqua a bollire e l'aglio a soffriggere.

La faccio corta. Vi state facendo due broccoli come due mongolfiere.

L'acqua bolle. Butto la pasta. L'etichetta riporta i canonici 7-8 minuti di cottura. Mangeremo le orecchiette al dente. Come Maria Annunziata, protettrice della strascinata, comanda.

Mia moglie si impossessa della confezione. Ha notato che sul retro si trova un adesivo con scritte in lituano. Un'aggiunta dell'importatore locale, naturalmente.

Penso: che bravi, vogliono tradurre tutto in lituano, in modo da essere sicuri che le orecchiette vengano preparate a dovere.

Mi sbaglio. Una scritta, lacerante come una lama, dolorosa come un telegiornale di Paolo Liguori, balza all'occhio.

Si tratta del tempo di cottura.

I lituani, mannaggia a loro, hanno tradotto a modo loro.

In Lituania, il tempo di cottura delle orecchiette non è lo stesso.

Cazzo, non è lo stesso.

L'adesivo dice, anzi sentenzia: 10 minuti. 10.

La pasta scotta è dolosa, non colposa. Se la vanno a cercare.

Si tratta di un abominio. Ma ora so che posso morire in pace.

Perchè io so, amici miei.

Al termine di questo travagliato 2008, io so.

Io so.

Thursday, December 18, 2008

10 anni a Tanzi!!!

Scommettiamo che adesso si ammala e gli danno i domiciliari?

Monday, December 15, 2008

La bionda che non ci sta (con la testa)

Paris Hilton ha dichiarato: "Io sono la prova vivente che la bionde non sono stupide".
Pubblico qui di seguito altre possibili dichiarazioni, di analoga attendibilità, che potrebbero seguire la sconcertante rivelazione della 27enne ereditiera:
- Antonello Venditti: "Sono un cantautore cosmopolita che non si fossilizza sulla propria città"
- Emilio Fede: "Il valore più importante per un giornalista è l'indipendenza"
- Vittorio Sgarbi: "Per favore. Prego. Grazie. Sono d'accordo"
- Massimo Boldi: "Di mestiere faccio il comico"
- Walter Veltroni: "Kennedy mi è sempre stato sulle balle"
- Silvio Berlusconi: "Ho deciso di consegnarmi alla giustizia"
- Rocco Siffredi: "Sono vergine"
- Francesco Totti: "Cogito, ergo sum"
- Gandhi: "Porca vacca"