Friday, May 02, 2008

Nessuna meraviglia (di Gino Stefani)

Sempre con l'intento di metabolizzare la rabbia post-elettorale, vorrei mettervi a parte di un messaggio scritto da uno dei miei maestri. Gino Stefani e' stato il mio primo importante mentore, ai tempi dell'Universita' di Bologna. E' musicologo e semiologo, come me ora, e da lui ho imparato tantissime cose, a cominciare dall'idea di fare ricerca accademica mantenendo sempre viva l'attenzione verso questioni etiche e sociali. Ha scritto di pacifismo, integrazione sociale, handicap e tante altre cose, sempre rimanendo musicologo e semiologo. Dopo le elezioni ha spedito a me e ad altri amici questo messaggio, che trascrivo molto volentieri su questo blog:

***
Nessuna meraviglia…
che in queste elezioni abbia prevalso il partito e l’interesse dei ‘due terzi’ della popolazione, i benestanti, che vivono ed esprimono il paradigma dell’avere.
In questo paradigma, il valore primario è appunto l’avere, ossia il proprio personale interesse economico. Nel suo nome, un governo che cerca giustamente di far pagare le tasse viene presentato come un ladro, che cerca di “mettere le mani nelle tasche dei cittadini”, ovviamente i cittadini che nelle tasche hanno soldi.
Un secondo valore è la sicurezza, che qui vuol dire anzitutto difesa dallo straniero, l’immigrato, e questo specialmente nel ricco Nord. Sicurezza che si allea con la stabilità, valore primario per il mondo delle Borse.
E poi c’è la cosiddetta libertà. Chi parla di ‘libertà’, nell’attuale contesto politico? Non certo il ‘terzo’ sotto la soglia della povertà, i disoccupati, chi stenta ad arrivare a fine mese, gli handicappati e le loro famiglie; ben altre sono le loro aspirazioni e richieste; per loro ‘libertà’ è, semmai, ‘partecipazione’, come diceva una nota canzone. Chi parla di libertà sono, certamente, i carcerati; ma poi anche chi è a rischio di carcere, e si difende dalla giustizia; e finalmente chi vuole, insomma, mano libera per farsi i suoi affari senza intralci dalle istituzioni, anzi possibilmente con il loro aiuto.

Ma una certa amarezza…
nel vedere, in queste elezioni, così scarsamente rappresentati i valori e diritti umani della solidarietà, della difesa degli ultimi, dell’ecologia, della dignità dell’uomo e del suo lavoro. Valori alla base del progetto “Fermare la disumanizzazione” che abbiamo proposto nell’ultimo Convegno nazionale della Globalità dei Linguaggi.
Amarezza nel pensare che molti, forse, che pure condividono il nostro paradigma non hanno avuto la necessaria “coscienza accesa” per affermarli - in una battaglia, certo, oggi già perduta in partenza - come testimoni e portatori di un messaggio di fede e speranza in un futuro più umanizzato.

4 comments:

Anonymous said...

Il sig. Stefani non mi trova completamente d'accordo.

"in queste elezioni ha prevalso il partito e l’interesse dei ‘due terzi’ della popolazione, i benestanti"

Da queste elezioni trarrà vantaggio chiunque abbia una partita Iva, e i due terzi degli Italiani non hanno una partita Iva!
Sono lavoratori dipendenti tassati alla fonte.

Cmq, indipendentemente dal tipo di lavoro svolto, chi è benestante, dove per benestante intendo un reddito lordo dai 35 ai 50 mila euro non godrà di tutti questi vantaggi: si prevedono risparmi sull'Irpef di circa 500 E annui.
Gli unici a vedere i propri interessi realizzati sono i milionari! Da campagna elettorale il governo si propone di ridurre la pressione fiscale fino ad un massimo pari al 39% che si applicherà soltanto ai redditi superiori ai 5 milioni di euro.
In questo modo un mutimiliardario risparmierebbe 221.935 Euro di tasse rispetto al 2005 che sommate alle 100.322 del 2005 rispetto al 2003 (dove gia avevano goduto di forti sgravi!) fanno 322.257 Euro in meno di tasse dal 2003. Che bel regalino vero??

Quante persone vantano redditi così alti? Il 2% si e no?

Significa che in queste elezioni ha prevalso l'interesse di un decimo della popolazione, e tutti gli altri hanno votato andando contro il proprio interesse... senza neanche rendersene conto!

Se qualcuno fosse interessato ad approfondimentiu sul tema propongo http://mydesklight.wordpress.com/2008/02/28/irpef/

(autoreferenzialismo sfacciato.. me ne rendo conto!)

Ambra ;)

:Dario said...

Ciao Ambra!

Bentornata. D'accordissimo su quello che dici. Penso solo che Gino, che infatti ha messo l'espressione "due terzi" tra virgolette, volesse solo fare un riferimento ironico alla larga vittoria dei sostenitori di Berlusconi, e un riferimento (molto meno ironico) alla mentalità di molti italiani che, a prescindere dai soldi che si trovano in tasca, scambiano le tasse e la giustizia per una forma di repressione. E, come sai, sono tanti a pensarlo. Forse anche più dei due terzi della popolazione.

Un abbraccio (interessantissimo il tuo blog!)

Anonymous said...

Ero molto indecisa su quale delle due opinioni riguardanti le ultime elezioni commentare.
Ma ammetto che leggere una frase come "Nel suo nome, un governo che cerca giustamente di far pagare le tasse viene presentato come un ladro, che cerca di “mettere le mani nelle tasche dei cittadini”, ovviamente i cittadini che nelle tasche hanno soldi." mi lascia un filo perplessa.
Non ho capito com'è ma, qualunque governo vada su, le tasche nelle quali mette le mani sono quelle di noi dipendenti.
Mi spiace, ma non riesco a vedere come il governo precedente possa credere di aver fatto diversamente.
Quali sono i cittadini che "hanno soldi" e che sono stati tassati? Dove sono i MIEI soldi senza aumenti delle tasse quando prendo 1000 euro al mese e non ho figli?
Come ho già detto in passato non riesco a vedere un vantaggio personale in nessuno degli schieramenti politici attualmente presenti, figuriamoci come potrei vedere di votare pro o contro i miei interessi. Tanto, sempre e comunque, chi ci rimette sono i poveri cristi come noi, quelli che ormai non possono nemmeno più scegliere il "meno peggio".
Sarò retorica, forse patetica... ma non riesco a gioire della vincita dell'attuale Presidente come non ho gioito di quella del precedente.
E non ho materialmente il tempo di pensare alla politica, altro che aspirare alla "partecipazione" quando l'unica preoccupazione che hai è decidere se spendere l'ultimo euro rimasto nel pane o nel latte. Per me "libertà" sarebbe poterli comprare entrambi senza vedere il mio conto diventare di uno spaventoso color rosso. E, attualmente, NESSUN politico è in grado di darmi questa libertà.

m1chel said...

vado off-topic (tanto ormai..) per farle notare, prof, che cercando "Gino Stefani" su google questo è il primo risultato.

Il chè è buffo anche per il fatto che io sono stato suo studente (di Lei Martinelli, non di Stefani) e cercavo online una copia di A Theory of Musical Competence di Stefani da linkare a degli amici.
Saggio che avevo studiato proprio ad helsinki per Tarasti.
E la prima cosa in cui capito cercandolo è proprio il blog del mio prof :D

Ora io so bene che lei sta pensando " e sti c***i non ce li metti?" però volevo renderla partecipe.