Però oggi mi occupo di Liguori. Nell'editoriale di TgCom sui fatti di Londra (http://www.tgcom.it/mondo/articoli/articolo265538.shtml), intitolato "Una grande lezione di inglese", il nostro (il nostro? Il loro!!!) ha giustamente messo in evidenza la dignità mass-mediatica degli inglesi, che in effetti, nel coprire l'evento, hanno cercato di limitare al minimo inutili vittimismi e Tv del dolore. Scrive il loro:
"Ore di diretta televisiva non ci hanno mostrato una sola immagine di dolore esasperato, di terrore. Le telecamere hanno lavorato costantemente con i campi larghi e lunghi. Non abbiamo visto neppure un primo piano di feriti, morti, persone disperate. E questo è avvenuto all’unisono da parte di tutti i mezzi d’informazione, proprio nel posto in cui è nato storicamente il libero mercato e la concorrenza. Nessun mezzo d’informazione ha violato la consegna morale, né per un’immagine in più, né per la conquista di un ipotetico spettatore".
E in effetti c'è da essere d'accordo. Bravo Liguori? Macchè... vado a vedere la galleria fotografica (http://www.tgcom.it/fotogallery/fotogallery1444.shtml) che TgCom ha dedicato all'attentato e...


Più tante altre che potete verificare di persona.
Una grande lezione di inglese.
Siamo tutti d'accordo.
Peccato che a quella lezione Liguori abbia bigiato.
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