- Tutte le volte che chiudo la porta di casa metto la mano sinistra sulla toppa della parte interna, per controllare se ci ho lasciato le chiavi. La nevrosi è nata anni e anni fa, a Trani, quando effetivamente le chiavi furono dimenticate in quella posizione, e fu necessario un fabbro per riaprire la porta. Oggi, mantenere questa nevrosi è stupido, perchè con le porte finlandesi questo rischio non si corre. Ma tant'è...
- Fobia da carenza di spezie ed eccesso di sale. Non cucino molto male, ma allo stesso tempo i miei piatti sono spesso caratterizzati da un sapore troppo speziato e spesso insipido. Ovvero, temo sempre di aver messo troppe poche spezie e troppo sale;
- Ho il terrore delle mani sporche. Il problema sorge quando tocco qualcosa che ritengo sufficentemente sporca da compromettere l'igiene delle altre cose che eventualmente toccherei. A quel punto, la mano incriminata diventa 'maledetta', e le è proibito toccare qualsiasi altro oggetto a sua portata, fino a quando sapone purificatore e acqua catartica non l'avranno liberata dall'incantesimo;
- Nevrosi musicali sparse. a) Non lasciate mai, dico mai, i miei, dico i miei, CD fuori dalle apposite, dico apposite, custodie. Se proprio dovete farlo, lasciateli con la facciata di lettura rivolta verso l'alto, così al massimo si impolvera ma non si graffia; b) Se suonate con me, non sbagliate gli accordi. Ma non nel senso di Do maggiore invece di Fa diesis minore (sarebbe comprensibile un certo disappunto). No. Io parlo di piccolissime sfumature. Esempio: "Purple Rain" si apre con un La maggiore nona. Suonatela con un La maggiore semplice, e verrete aggrediti fisicamente dal sottoscritto. c) Rassegnatevi all'idea che tutte le volte che mi sentirete suonare la chitarra, trascorrerete i primi due-tre minuti a sentirmela accordare. Questo vale anche se la chitarra dovesse essere stata accordata un istante prima. Trattasi di pattern etologico non dissimile dalla demarcazione del territorio da parte dei cani.
- Concludo con una nota positiva: una nevrosi dalla quale mi sto più o meno curando. Non butto niente. Quando metto a posto le mie cose, esplicitamente per far spazio, e trovo - chessò - un vecchio filo di ferro arruginito, la prima cosa alla quale penso è: "beh, questo può sempre servire", e lo rimetto a posto. Ma, come dicevo, sto uscendo dal tunnel, e perlomeno sono passato alla fase in cui dico al primo malcapitato che mi passa davanti: "ti può servire un filo di ferro nuovo nuovo?".
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